GATTI DA RECORD

il-gatto-piu-piccolo-del-mondoEcco a voi il GATTO PIU’ PICCOLO DEL MONDO: è alto (si fa per dire) 15.5 cm e lungo 49.

Si chiama Mr. Peebles e vive in Illinois. Che sia il gatto più piccolo del mondo è certificato persino dal Guinness dei Primati del 2004.

Ma era il lontano 2004 …ed oggi chi è il conquistatore del record?? gatto piu' piccolo oggiNel Guinness Book dei Record, è lui il gatto di razza Munchkin, già vecchio a tre mesi e due settimane di vita, è considerato il gatto più piccolo al mondo con i suoi 8 cm di altezza e meno di un chilo di peso. Ha polverizzato il precedente record di Mr Peebles, un gatto dell’Illinois, alto 15 cm e  pesante un chilo e mezzo. Gatti così piccoli che potrebbero nascondersi dietro a un bibita in lattina e essere più corti di un rotolino della carta igienica.

Il gatto piu’ anziano del mondoWadswort-gatto piu' vecchio

Il suo nome è Wadsworth, anche se tutti lo chiamano Waddy. È nato il 6 marzo del 1986, ha appena compiuto 27 anni e potrebbe essere il più vecchio gatto vivente al mondo. L’età felina di Wadsworth, un micione bianco e nero che vive a Bedfordshire in Inghilterra, equivale infatti a 125 anni di quella umana. Considerato che in media i gatti vivono circa 15 anni, Waddy è insomma riuscito quasi a raddoppiare la sua aspettativa di vita.

 
 
 
 fonti:  http://virtualblognews.altervista.org/guinness-cat-e-lui-il-piu-piccolo-gatto-del-mondo/8913939/
http://www.corriere.it/animali/13_marzo_18/gatto-vivente-piu-vecchio-al-mondo-beatrice-montini_9e60461e-8f92-11e2-a149-c4a425fe1e94.shtml

FUNGHI: PREPARARSI A RICONOSCERE I COMMESTIBILI DAI TOSSICI

FUNGHI Settembre è il periodo migliore per i cercatori di funghi; è difatti il mese in cui il giusto mix di caldo e pioggia permette a questi deliziosi organismi di svilupparsi. Il modo giusto per raccogliere i funghi, si apprende frequentando i corsi offerti dai comuni d’Italia per acquisire il necessario”patentino” (per le normative nelle varie regioni Italiane clicca qui’)  perché non dobbiamo dimenticare che in Italia, ogni anno, si registrano numerosi casi di intossicazioni e avvelenamenti da funghi. Le cause più comuni sono il consumo di funghi commestibili avariati o poco cotti, in quantità eccessiva, intolleranze individuali, ma soprattutto il confondere funghi mangerecci con sosia velenosi capaci di trarre in inganno con la loro somiglianza, chi ancora con superficialità e presunzione, raccoglie funghi senza una adeguata conoscenza scientifica, unico mezzo per potere riconoscere con sicurezza un fungo e cucinarlo con tranquillità. Improvvisarsi raccoglitori non conviene a nessuno perciò se non si ha acquisita e provata padronanza è NECESSARIO farli controllare dai veri esperti micologi.

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Effetti collaterali degli alimenti: i cibi causa di intolleranze e allergie.

intolleranzeLe prime cose che notiamo di un piatto che attira la nostra attenzione sono l’odore, il sapore, i suoi colori. Chi invece è a dieta guarderà senz’altro la dimensione delle porzioni, peserà i grammi, conterà le calorie, valuterà i grassi, gli zuccheri etc…

Non tutti sanno che il cibo che mangiamo non è solo buono, saporito, grasso o alto, ma può causare degli effetti collaterali, in qualche caso. E non parliamo di alimenti di scarsa. Alcuni cibi possono causare effetti collaterali anche gravi!

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CONTROINDICAZIONI DEI SEMI DI CHIA

semi di chiaLe proprietà e i benefici di semi di Chia sono indiscutibili e nei motori di ricerca basta digitare il loro nome che ecco apparire la lunga lista di siti che ne descrivono gli effetti benefici. Ciò che però maggiormente ha colpito il mio interesse è che in quasi tutti questi articoli elogianti i semi, trovo frequentemente questa dicitura: “non sono state trovate controindicazioni nell’uso dei semi di Chia

Ebbene questa affermazione NON è assolutamente corretta!! Pertanto, ho deciso di dedicare questo articolo solo ed esclusivamente alle:

CONTROINDICAZIONI DEI SEMI DI CHIA

Iniziamo col dire che i semi di Chia sono controindicati durante l’assunzione di farmaci per l’ipertensione; questi semi hanno infatti l’effetto di ridurre la tensione arteriosa generale e possono quindi potenziare gli effetti di questi farmaci. Ovviamente piccole quantità di semi sono ammesse nella dieta per questa categoria di persone, ma è comunque consigliato controllare poi, quotidianamente la pressione.

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ACETO DI MELE: PREPARARLO IN CASA

ACETOMELE2Aceto di Mele

L’aceto di mele viene utilizzato in cucina con molteplici funzioni, tra le quali quella di condire insalate e favorire la lievitazione delle torte, sebbene venga utilizzato anche in modi differenti, ad esempio nel trattamento dei capelli o per allontanare gli insetti. Ma come prepararlo in casa?

Ingredienti: (per la preparazione di 10 litri di aceto)

  • 15 chilogrammi di mele (della varietà che più si preferisce)

Preparazione:

Per la preparazione dell’aceto di mele fatto in casa, è necessario disporre di un’acetiera in legno o vetro – grande recipiente, con rubinetto – ideale per la fermentazione, e di una centrifuga (meglio se dotata di frullatore).

Dopo aver acquistato le mele – si ricorda che per ottenere un litro di aceto, si necessita di almeno un chilo e mezzo di mele – lavarle bene, meglio se con il bicarbonato, e privarle del picciolo; tagliarle poi a tocchetti, quanto più piccoli possibili, e versarli nella centrifuga, che provvederà ad estrarre tutto il succo dalla polpa. Semi e parti in eccesso rimarranno nel filtro, senza mescolarsi al liquido ottenuto dalla spremitura.

Dopo aver centrifugato tutta la frutta, aprire l’acetiera e versare al suo interno tutto il succo ottenuto. Al termine chiudere il tappo, prestando attenzione che il rubinetto sia chiuso; è fondamentale che la chiusura non sia ermetica, in quanto l’ossigeno è essenziale per acidificare il nostro futuro aceto.           L’acetiera dovrà poi essere riposta in un luogo buio e fresco, nel quale non vi siano sbalzi di temperatura – in questo senso la cantina o un sottoscala sono i luoghi preferenziali.

Affinché la fermentazione e l’acidificazione giungano a compimento, sono necessari diversi mesi, solitamente si può raggiungere l’anno solare, per tanto è opportuno calcolare bene la quantità di aceto che si prevede di consumare nell’arco dell’intero anno.

Il consiglio in più:

  • durante i primi giorni, aprire il rubinetto e versare in una brocca qualche centilitro di succo; lasciarlo ossigenare per mezzora circa, e poi riversalo nel contenitore.

fonte: http://www.coloradoapples.com/aceto_mele.html

DIMAGRIRE RAPIDAMENTE E CURARSI CON L’ACETO DI MELE

ACETO DI MELEUn semplice ma efficacissimo rimedio per dimagrire? 1/2 bicchiere di acqua mescolato ad un cucchiaino di aceto di mele prima di ogni pasto. Cosi’ facile? sembra proprio di si perchè l’aceto di mele è un rimedio popolare dalle potentissime e straordinarie virtù non solo dimagranti ma molteplicemente terapeutiche. Ha qualità proprie che lo rendono un vero e proprio “elisir della salute”. La sua caratteristica composizione e la proporzione ideale tra sali minerali e oligoelementi, lo classificano nella categoria degli integratori alimentari: contiene calcio, acido acetico e acido malico, molti minerali, vitamine importanti e pectina che proteggono le cellule e i vasi sanguigni; contiene aminoacidi ed enzimi, così come preziosi acidi di frutta, ed ha, inoltre, grandi quantità di potassio, fondamentale per il buon funzionamento del cuore e dei muscoli.

Scopri tutti i benefici dell’aceto di mele…

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RICETTE VEGETARIANE. IL LIBRO GRATIS

PIATTO VEGTi piace la cucina vegetariana? Ti sei mai chiesto qual è il tuo piatto vegetariano preferito? Scoprilo in questa utilissima guida con tanti suggerimenti, consigli e ricette per la tua cucina Green!!!

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IL CANCRO SI CURA SENZA CHEMIO!..?

senza chemioLa chemioterapia è la cura più bestiale, barbara e aggressiva mai utilizzata: non fa nient’altro che distruggere per completo un organismo attraverso la somministrazione di farmaci tossici e dannosissimi per, nel migliore dei casi, uccidere le cellule cancerogene. Eppure sono certa che molti di voi già sanno che la chemio NON sembra essere l’unica maniera per curare il cancro.

Esistono quindi ALTERNATIVE NATURALI?

Il Dott. Giuseppe Nacci – medico chirurgo e specialista in medicina nucleare, ne è pienamente convinto tanto da scrivere un libro sull’argomento “1000 piante per guarire dal cancro senza chemio”  e attraverso le sue pagine, comunicarci che la chemio non è l’unica maniera di curare un cancro ma è solo, tristemente, la peggiore. La motivazione di base che ha condotto l’autore all’approccio terapeutico di una vera e propria ”Dieta-anti-Cancro” integrata con più di 400 piante medicinali è dovuta, fondamentalmente, ad una riflessione sulle tante scuole di pensiero medico nate per la cura del Cancro, di cui le più importanti, tutte a base di migliaia di fattori attivi estratti da piante medicinali sono la medicina tradizionale cinese (Pen Tsao), la medicina tradizionale indiana (Ayurveda), e la medicina classica occidentale. Si ritiene che la chiave comune del successo terapeutico di tutte queste scuole europee, americane ed asiatiche debba riposare essenzialmente sul fatto che l’alimentazione data ai pazienti neoplastici risulti essere completamente priva di vitamina B12, quasi priva di Glucosio, priva di acidi nucleici (DNA), priva di formulazioni alimentari complete di tutti e 9 gli aminoacidi essenziali (Leucina, Valina, Isoleucina, Lisina, Metionina, Triptofano, Treonina, Fenilalanina, Istidina).

Chiudo l’articolo citando la seconda pagina del libro  “1000 piante per guarire dal cancro senza chemio” (scaricabile qui’ in pdf gratuito cliccando sul titolo) e lasciandovi una considerazione che a me ha fatto molto riflettere: mediamente un malato di tumore spende circa 50.000 dollari l’anno in farmaci…

“…Regala un semino di mela, o di altra frutta, a tutte le persone che conosci, spiegando loro che tutti i semini di frutta contengono la vitamina B17: la vitamina che cura il Cancro, una terribile malattia che deriva da una semplice carenza di vitamina B17….e di altre vitamine…..”

Buona lettura!

SETTEMBRE. TORNARE IN FORMA IN 2 SETTIMANE

TORNARE IN FORMA“…silenziosa trema l’estate, declinando alla sua fine.” Così descrive Hermann Hesse, settembre, mese di svolta all’interno dell’anno, quando l’estate lascia il posto all’autunno e la natura che cambia volto ancora una volta.
Si ritorna dalle vacanze, si riprendono gli impegni giornalieri, la sveglia suona presto e ci sentiamo un po’ spenti. A tal proposito c’è una sindrome chiamata “Post vacation blues” che raccoglie i sintomi del ritorno alla vita “normale”: malinconia, irritabilità, stanchezza cronica, nervosismo e sintomi depressivi sono alcuni degli ingredienti di questa sindrome da stress.